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Ro Plastic Master’s Pieces 2019: design e riciclo

Ro Plastic Master’s Pieces, la mostra del Fuorisalone organizzata nel 2019 dalla gallerista Rossana Orlandi, metteva in scena l’abilità di 29 artisti nel realizzare oggetti d’arredo con della comune plastica riciclata.

Rossana Orlandi, proprietaria della nota galleria Ro di Milano, si interessa ormai da diversi anni di ecodesign e sostenibilità. Questa mostra iconica era parte di un suo più vasto progetto, il Guiltless Plastic, tutt’oggi attivo. Il fine dichiarato del progetto è quello di sensibilizzare produttori, creatori e consumatori a un uso più consapevole dei materiali e, in particolare, della plastica.

La mostra, unendo opere di artisti di fama internazionale, è stata un importante tassello nella creazione di un nuovo concetto di design, attivo e partecipe nella salvaguardia dell’ambiente.

Quando la plastica riciclata diventa design: Ro Plastic Master’s Pieces

La plastica è un materiale tanto inquinante quanto sfruttato. Bottiglie, sacchetti, bicchieri e oggetti di vario genere, troppo spesso pensati per un utilizzo passeggero, usa e getta, sommergono selvaggiamente mari e spiagge.

In una relazione del 2017 della Commissione Europea per l’ambiente, la sanità e la sicurezza alimentare, viene riferito che ogni anno, a livello mondiale, finiscono nei mari e negli oceani tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di plastica. In più, sulle spiagge, ben l’85% dei rifiuti è costituito da questo materiale.

Se si pensa che una singola bottiglia di plastica può impiegare dai 100 ai 1000 anni per decomporsi totalmente, si capisce pienamente la gravità del problema.

Rossana Orlandi, sensibile al tema ambientale, ha riunito, nel 2019, 29 fra i più grandi artisti e designer di fama mondiale perché riflettessero e facessero riflettere su un uso più consapevole della plastica.

La mostra Ro Plastic Master’s Pieces

Secondo la Orlandi, è fondamentale affrontare il problema dell’inquinamento ambientale immediatamente, senza lasciare che ad occuparsene siano le future generazioni. Continuando ad agire come abbiamo fatto fino a ora, lasceremmo infatti a chi verrà dopo di noi un mondo povero di risorse e troppo malato per poter essere curato.

Una delle possibili soluzioni? Secondo la gallerista, consiste nell’imparare a sfruttare tutte le potenzialità dei materiali, in particolare della plastica. Pur essendo altamente inquinante, questo materiale è infatti estremamente duttile. In più, può essere utilizzato e riutilizzato in molti modi e nuovi contesti. Da qui, l’idea della mostra Ro Plastic Master’s Pieces del 2019 dedicata al design ecosostenibile.

Ascoltata la sua chiamata, gli artisti hanno dato il meglio di sé. Hanno messo in mostra opere spettacolari, ricche di intuito e originalità. Basti pensare al letto smontabile a forma di scarpa sneackers proposto da Patricia Urquiola. O all’altissima sedia-lapide in plastica blu presentata da Fernando Mastrangelo, ideata per far riflettere le persone sulla catastrofe ambientale che abbiamo causando.

Tutte le opere esposte permettevano di capire il peso, anche ideologico, della mostra.

Il design che salva il pianeta

Organizzata presso il Padiglione Ferroviario del Museo Scienze e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, la mostra Ro Plastic Master’s Pieces del Fuorisalone 2019 si era svolta totalmente all’insegna del riuso. Gli organizzatori avevano persino riutilizzato le casse entro le quali erano state consegnate le opere, impiegandole come piedistalli.

La mostra ha fatto capire chiaramente l’importanza di pensare il design in modalità ecosostenibile. La produzione di nuovi oggetti effettuata riutilizzando e riciclando materiali, oltre a ridurre i rifiuti, risulta meno inquinante e, come hanno dimostrato i partecipanti, può dare vita a oggetti non solo esteticamente belli, ma anche creativi e ricchi di significato.

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