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Karlheinz, chi è?

Con il nome d’arte di Karlheinz, nel mondo musicale, ci si riferisce ad un artista romano, Francesco Manu. Il nome d’arte è un metodo frequentemente utilizzato nell’universo dello spettacolo, e spesso ha un significato particolare.

Karlheinz: perché questo pseudonimo

Nel caso specifico, l’artista si è ispirato nella scelta del proprio pseudonimo a Karlheinz Stockhausen, compositore tedesco nato nel 1928 e morto agli inizi degli anni 2000. E non è un caso, in quanto, come il suo omonimo tedesco, anche Karlheinz ama la ricerca, lo studio del suono e la sperimentazione. Il genere musicale in cui si pone Karlheinz è quello della musica techno, la cui tipica caratteristica è l’utilizzo di strumenti tecnologici. Per essere precisi, tuttavia, la sua è una musica techno fusion. Infatti, vi sono rintracciabili richiami a tradizioni assai diverse: jazz, blues, ritmi asiatici ed africani. Compresa un’impronta del classico settecentesco italiano. Infatti, la produzione vivaldiana ispira il remix “Rosso”, dal soprannome dato a Vivaldi per il colore dei suoi capelli.

Un nuovo strumento

La ricerca di Karlheinz si estende anche agli strumenti musicali. Dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia, il desiderio di portare qualcosa di innovativo è sfociato nella creazione del LICHT, presentato all’inizio del 2022. Si tratta di uno strumento ad avanzata tecnologia. Sensori laser, chip e software specifici fanno sì che sia possibile generare musica partendo dalla luce. Avvicinando ed allontanando le mani si modula il suono, senza mai toccare fisicamente lo strumento. L’artista ha deciso che il LICHT, almeno all’inizio, servirà solo durante le proprie esibizioni, senza essere posto in commercio.

karlheinz
La produzione di Karlheinz

Al di là del LICHT, va ricordato che questo musicista vanta una produzione di tutto rispetto. Il primo EP, dal titolo EP1, esce con l’etichetta TrackPark, della divisione Proceed Records. Insieme ad Haldo DJ, Karheinz ha creato HAKA Project, un concept di sette tracce che di recente ha visto l’uscita di un EP intitolato Shams, per la label Cafe de Anatolia. Da notare anche la collaborazione con l’etichetta Natura Viva, nonché le sue raccolte Deep Formentera, Cotê d’Azur (Buddha Bar), CLAPS Records, STPH – Stereophonic e Love Vibration Nation & R3UK (etichetta con nomination al Grammy Award), MODA – Ministry of Dance Arabic.

Un logo particolare

Il logo che Karlheinz ha elaborato come proprio elemento distintivo è molto semplice dal punto di vista figurativo, ma è denso di significati. Un esagono regolare racchiude un fiore viola a cinque petali, con al centro un bottone bianco. Forme, numeri, colore e geometrie interne rimandano ad archetipi arcaici presenti in tutte le culture. Stanno ad indicare la vita, la creazione, l’unione di maschile e femminile. Anche il LICHT emette sfumature viola, in accordo con il colore del logo. Il medesimo colore è protagonista altresì del suo sito, nonché delle foto suoi profili social.

Conclusioni

Le oltre dieci tracce nella TOP 10 di riferimento sono una conferma di quanto valga la pena seguire Karlheinz. Una delle modalità sono ovviamente i concerti dal vivo, e per chi volesse anche i social. È presente infatti su instagram e su you tube. 

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